Dolore cronico

Dolore cronico

Apprendere come gestire la sintomatologia dolorosa

Siamo abituati a pensare al dolore come inevitabile conseguenza di una malattia sottostante, un sintomo da curare parallelamente e nella maggior parte dei casi è così. Ma cosa succede se il dolore é la malattia stessa? La sindrome fibromialgica (FM) è una condizione dolorosa cronica che colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani, in particolare le donne. È caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico solitamente diffuso a tutto il corpo, spesso descritto come bruciante e associato al profondo affaticamento muscolare di quei distretti che utilizziamo maggiormente durante la giornata come il collo, le spalle e gli arti inferiori. Chi ne soffre può accusare anche cefalea, dolore facciale, dolore al torace, rigidità, sensazione di instabilità, necessità di muovere continuamente le gambe, colon irritabile, difficoltà ad addormentarsi, ad alzarsi e grande stanchezza. A questo spesso si aggiungono sintomi puramente psichici che possono essere una concausa o una conseguenza della malattia stessa come disturbi del tono dell’umore (ansia e/ o depressione), attacchi di panico, incapacità a concentrarsi e alterazioni della memoria che rendono ancora più difficile il vivere quotidiano. A tutto ciò dobbiamo aggiungere la frustrazione e la solitudine a cui vanno incontro le persone che soffrono di fibromialgia quando percepiscono che familiari, amici, colleghi e talvolta i medici dubitano di questi disturbi, non riconoscendo di fatto l’esistenza stessa della malattia. L’approccio cognitivo comportamentale, che è riconosciuto come uno dei cardini del trattamento non farmacologico della sindrome fibromialgica , sta dando risultati importanti nel miglioramento della qualità della vita delle persone con FM, ponendosi l’obiettivo di far trovare al paziente la propria personale dimensione per una gestione efficace della sintomatologia dolorosa e dei sintomi associati.